La decima edizione di Miss Rally dei Laghi si è conclusa con la sfilata in passerella nel contesto di Villa Bregana a Carnago. Apprezzata dagli applausi dei partecipanti e della giuria è stata eletta come reginetta dell’edizione 2025 la giovane Sofia Botton di Magnago premiata con la fatidica fascia tricolore dal presidente della giuria del concorso capitanata da Patrizia Colombo e da Vito Buonfine.
La fase finale del concorso, ideato dal patron legnanese Eugenio Barbaresco, è partita dall’assegnazione del settimo posto conferito a Martina Marzetta a cui è stata consegnata la fascia Autorex. Prima di lei, al sesto posto, Alessandra Bellorini con la fascia Calì Sport; al quinto posto Elena Cristescu per la fascia di E-Campus e al quarto posto Sofia Confalonieri per la fascia LC Office. Arrivando così al podio conclusivo, al terzo posto Noemi Zanetti si è aggiudicata la fascia D-Max Racing; al secondo posto si è classificata Alessia Cano per la fascia di Patrizia Colombo Gioielleria, e al primo posto ha trionfato Sofia Botton, premiata con la fascia di vincitrice Miss Rally dei Laghi 2025. Sofia è stata premiata anche con la preziosa corona.
La serata, svoltasi all’interno di una cena di gala, è stata affidata alla conduzione di ex Miss dei Laghi, Francesca Mognoni, affiancata da Ilaria Salzotto. Tra il personale di sala si ringraziano le hostess Alessia Rizzo, Micol Mascetti, Federica Garuti, Giorgia Marenghi; i fotografi Simone Spagnuolo e Alessandra Miatello. Ai mixer audio e video Massimiliano e Matteo Pelucchi; truccatrici Piera Bonati; le parrucchiere Lisa Introcaso, Elena Evangelista, Veronica Simoes e Laura Bonariva, responsabile del team estetico. Dal palco sono stati ringraziati Alan Bubbola, direttore responsabile del Team Miss Rally dei Laghi; Alessio Gallazzi, quale responsabile della direzione e ricerca giovani talenti; Paolo Bossi, direttore artistico per la comunicazione e parte visuale grafica; Fausto Bossi, alla direzione dell’ufficio stampa con la collaborazione di Alberto de Bernardi, Romina Cristallo, Gaetano Pitoia e Isidoro Barbaresco.