Ceneri sparate in cielo, bare con i colori della squadra del cuore
Si potrebbe pensare che il Covid abbia restituito sobrietà, portandoci a cogliere l’essenziale sia nella vita quotidiana sia nel momento di passaggio al riposo eterno, ma a quanto pare non è così. Le stranezze abbondano quando si indaga sulle tendenze dell’arte funeraria. Si trova di tutto, dalle urne di design a quelle a forma di casco di Valentino Rossi, dal contenitore che ricorda un boccale di birra ai funerali in stile Star Wars, dalle bare affrescate e con dedica ai riti eco-friendly. Nel luglio scorso, l’esposizione Tanexpo svoltasi a BolognaFiere ha visto riunite quasi 200 tra imprese funebri italiane e internazionali, a tre anni dall’ultima edizione. Il settore conta circa 2,5 miliardi di euro di fatturato. Non poco.
Due le tendenze evidenti: la crescita della cremazione rispetto alla tradizionale tumulazione, con un’accelerazione verificatasi in piena pandemia da Covid-19, e una sempre maggiore diffusione, soprattutto nei mercati anglosassone e americano, di cerimonie funebri alternative. Tante le “specialità” del panorama italiano. Ad esempio, Urna Concept di Bolzano ha proposto urne cinerarie in legno come opere d’arte eleganti e biodegradabili al 100 per cento. Varie le forme proposte dagli artigiani della Val Gardena: dal cuore alla rosa, dal pallone al casco da motociclista, fino a quelle più astratte o che ricordano le montagne, come pigne, funghi o il cappello da alpino. Prima Bottega (L’Aquila) ha brevettato la tecnica “Affresco”, aperta a una serie infinita di applicazioni e personalizzazioni. Molti richiedono cofani con l’immagine dei santi patroni, ma la ditta propone anche “bare con dedica”, i cofani “Sigillo d’amore” dotati di una decorazione formata da mattonelle che possono essere incise per lasciare un messaggio al defunto.
Sul fronte cremazioni, la GEM Matthews di Udine ha messo a punto impianti mobili progettati e realizzati per intervenire laddove richiesto. Algordanza in Svizzera ha brevettato un processo chimico/fisico di diamantificazione delle ceneri del defunto: dura circa sei mesi e quello che ne risulta è il “Diamante della Memoria”. Quanto alle cerimonie personalizzate, cresce l’interesse per i riti laici proposti dalla Scuola Superiore per la Funeraria e dall’Unione Atei Agnostici Razionalisti.
È dall’estero che arrivano le idee più folli: c’è chi sceglie di sparare le ceneri in cielo, con fuochi d’artificio; chi vuole riporle in gioielli ad hoc, chi desidera celebrare la fede calcistica caratterizzando la bara con i colori della squadra del cuore. Per chi compie scelte green, si possono scegliere materiali compostabili e, come destinazione finale, luoghi naturali, dai fienili ai boschi, con la piantumazione di un albero al posto della tomba.