Che bello rivedere Maria Paola Fiorio a Varese: ha abitato con papà Alessandro (ex pilota iridato gruppo N) per anni ad Arolo, vicino a Laveno Mombello, dove ha ancora tanti amici. È ex golfista professionista, suo nonno Cesare Fiorio è stato il team manager della Lancia campione del mondo e della Ferrari F.1 ai tempi di Prost.
In bocca al lupo, Maria Paola! Ma quale la tua attrazione: più l’asfalto del Laghi o più lo sterrato della val d’Orcia?
«Nella terra dei laghi mi sento come a casa, nel lavenese ho vissuto per anni. Ho 31 anni e prima di diventare pilota di rally ero una golfista professionista. Dai 14 ai 18 anni ho fatto parte della nazionale femminile di golf, poi ho ottenuto una borsa di studio per giocare e studiare negli Stati Uniti, dove mi sono laureata con la lode e sono arrivata seconda nel circuito femminile americano. Sembrava naturale proseguire quella strada, ma sentivo che il mio futuro era altrove. Poco dopo ho scoperto il motorsport e non ho più avuto dubbi».
Quando il tuo debutto? Papà Alex è stato un ottimo formatore…
«Ho debuttato al Rally del Salento 2024 con ottimi risultati e ho proseguito con Rally Lana e Bassano, anche se una rottura del motore non mi ha permesso di macinare tutti i chilometri che avrei voluto. Ora riparto dal Rally dei Laghi con Giulia Bico e la Renault Clio RS 2000 classe N3 n.80 della Valsesia Racing. Amo il lago Maggiore qui per anni sono stata di casa, con papà Alex ho vissuto a lungo nel Lavenese. L’asfalto è del Laghi non è facile, è il terreno giusto per fare esperienza, ma la terra mi affascina molto e presto arriverà anche quel momento. Certamente i consigli di Alex e di nonno Cesare sono utilissimi».
Quali obiettivi ti poni a livello rally? Quali le emozioni maggiori: pista o rally? Quale il tuo auspicio per valorizzare di più il rallysmo femminile?
«Il primo obiettivo è guidare bene, fare esperienza e portare la macchina al traguardo. Ma soprattutto divertirmi e imparare. Voglio crescere e migliorare, ma come dicono papà Alex e nonno Cesare: “Vedrai, i tempi arriveranno con l’esperienza”. E se lo dicono loro, io ascolto. Dopo aver provato la pista e il rally, posso dire che il rally mi si addice di più: più imprevedibile, più istintivo, più coinvolgente. Per valorizzare il rallysmo femminile non servono troppe parole: l’importante è dimostrare che anche noi donne possiamo metterci in gioco, crescere in questo sport e divertirci alla guida».
La tua vita accanto al mito Cesare Fiorio, nella stupenda Masseria Camarda, tra Brindisi e Lecce. Vivete accanto a lui, tu e Alex: carattere, dialoghi, aneddoti, consigli, curiosità.
«So di essere fortunata, ma non solo perché mio nonno è Cesare Fiorio. Sono fortunata perché ho il privilegio di viverlo, di ascoltare i suoi racconti e di imparare da lui ogni giorno. Da piccola mi viziava come ogni nonno, ma allo stesso tempo mi ha trasmesso valori che oggi capisco quanto siano stati fondamentali. Mentre gli altri bambini ascoltavano Cappuccetto Rosso, io sentivo storie di cambi gomme in prova speciale e strategie di gara. Per anni ho pensato che fosse semplicemente mio nonno, poi un giorno ho realizzato che era un mito. Ma quello che lo rende speciale non è solo ciò che ha fatto, è il suo spirito attuale: brillante, ironico, sempre con la voglia di vincere. Ceniamo spesso insieme, brindiamo alle cose belle e ogni tanto gli chiedo, ridendo, se può trasmettermi un po’ della sua genialità. Lui ride e mi racconta un altro aneddoto prezioso».