Anche i servizi, e i collegamenti, influiscono sul valore degli immobili. Il prezzo degli immobili a Varese è decisamente inferiore a quelli di Milano.
Con lo stesso investimento, a Varese e comuni confinanti acquisti una proprietà privata con piscina, nel capoluogo lombardo un appartamento di 100 metri quadrati. Non deve stupire: Milano è una metropoli, capitale finanziaria ricca di uffici, imprese e negozi, centro di scambi culturali e soprattutto oggetto di grandi rivoluzioni urbanistiche, basti pensare ai nuovi quartieri chic, ai grattacieli in costruzione. È un cantiere continuo, una continua crescita. Anche nell’anno della pandemia.
Si stima che per un immobile a Milano, a prescindere dall’attrattività, il tempo medio necessario alla vendita sia di una decina di giorni; a Varese anche 4 o 5 mesi. Ci sono quartieri della città che, per conformazione e tessuto sociale attuale, risultano meno interessanti da un punto di vista dell’investimento immobiliare. In questi casi occorrono anche 8 mesi prima di concludere una trattativa, col venditore spesso costretto a scendere alla ribasso per ciò che riguarda la richiesta.
Eppure… Varese è una città dalle grandi potenzialità. Lo conferma Vanetti, della Fimaa, uno dei maggiori esperti del settore. Perché da Milano è distante sì ma non troppo. Ciò che rende ardua una sinergia tra le due realtà lombarde – Varese e Milano appunto – sono i collegamenti. Che in sostanza sono due: l’autostrada o il treno.
L’autostrada (la più antica d’Italia) soffre nelle ore di punta e se si verifica un incidente si sblocca. Chi deve percorrerla non può escludere di trovare intoppi e di arrivare in ritardo a destinazione. C’è poi, guardando all’ingresso nella Città Giardino, il problema atavico di largo Flaiano. Che dovrebbe però essere risolto nell’arco di un paio d’anni grazie al progetto di costruzione di una mai-rotatoria, a forma di otto allungato, che prenderà il posto dei semafori. «Un’opera di cui parla di tanti, tantissimi anni e che speriamo possa essere davvero realizzata» osserva Vanetti, ricordando che a questa prospettiva si era affiancata quella (rimasta per ora sulla carta) della copertura della ferrovia.
L’alternativa, che in realtà dovrebbe essere l’opzione principale, è il treno. E anche qui il piatto piange. Le corse più rapide. dirette, richiedono un’ora da Varese a Milano, salvo ritardi. E non sono tante. La maggioranza hanno durata superiore: si arriva a 100 minuti di viaggio per coprire una cinquantina di chilometri. Così, il servizio non è molto competitivo. Servirebbe – e su questo insiste sempre Donati – un treno veloce, quella metropolitana leggera di cui, neanche a dirlo, si discute da tempo. Sta rispuntando qualche ipotesi progettuale. Ma è una questione che guarda al futuro. Il presente è quello tracciato.
Tutto questo per dire che i servizi influenzano molto il valore degli immobili e spiegano anche la crescita o la diminuzione degli abitanti in un contesto territoriale. Non deve quindi stupire l’ampia discrepanza tra prezzi e domanda e offerta a Milano rispetto a Varese. La Città Giardino dal canto suo ha pregi invidiabili: l’ambiente, il verde, il lago (i laghi se si guarda all’intera provincia), i rilievi, il Sacro Monte sito Unesco e tanto altro. Da qui parte la sfida del rilancio.