L’analisi di Vanetti, vice presidente Fimaa. “Mutui molto bassi e prezzi accessibili”. Nonostante la pandemia è cresciuto in proporzione il numero dei compratori motivati
La casa è tornata ad essere un bene rifugio. Un buon investimento anche – soprattutto – in tempi di crisi (economica e pandemica). Lo conferma Dino Vanetti, vice presidente di Fimaa Confcommercio (Federazione italiana mediatori e agenti d’affari), che da quarant’anni segue il mercato immobiliare varesino e non solo. «La pandemia ha ridotto il numero di potenziali clienti e compravendite. Abbiamo dunque numeri più piccoli ma clienti più motivati». Questa la premessa su come sta andando il settore, visto da chi gli immobili li vende.
«Prima dell’emergenza sanitaria – aggiunge Vanetti – si prendevano 150 appuntamenti al mese, ora solo 80 ma le persone realmente interessate all’acquisto sono, in proporzione, cresciute». In altre parole: meno trattative ma possibilità di successo che sale. E così, i dati quasi si bilanciano. Il mercato è dunque abbastanza vivace pur in presenza di restrizioni sanitarie, pratiche a volte più difficili da completare (uffici pubblici non tutti tornati a pieno servizio e in presenza), diffidenza generale sul futuro.
Una situazione così ha però rivalutato il “conforto” che danno gli immobili. «Sì, in questo momento con i mutui all’1% è quasi più conveniente acquistare una casa che prenderla in affitto». Ai mutui davvero alla portata di tutti – in senso non di concessione a tutti ma di interessi molto, molto ridotti – si aggiunge anche il fatto che il prezzo degli immobili è rimasto, soprattutto in realtà come quella di Varese, calmierato. «Per gli affitti è cambiato poco – osserva Vanetti riferendosi ai canoni di locazione -. I canoni concordati, frutto di intesa tra Comuni e associazioni dei proprietari immobiliari e degli inquilini, non si discostano molto da quelli di mercato».
Tornando agli acquisti, la propensione a comprare è ora spiccata e sono rispuntati gli investitori, ovvero chi decide di indirizzare capitali e liquidità sugli immobili invece che farli fruttare (per quanto possibile) in banca. Proviamo a fare due conti: un bilocale, che oggi si può acquistare a Varese a prezzi competitivi, può rendere fino al 6-7% dell’investimento fatto. Gli stessi soldi, tenuti in banca e magari inseriti in un buon investimento, non raggiungono questa rendita. Ecco perché il mercato immobiliare, nonostante la crisi economica legata al Covid, non è stagnante ma… ben fluttuante. Uno sguardo al passato, mostra come gli anni più duri sono stati il 2007 e 2008, seguiti da un periodo di rallentamento e di abbassamento dei prezzi che, dal 2013, è andato avanti fino al 2019 quando si è vista la ripresa. E adesso, il riscatto: l’immobile torna a pieno titolo un bene rifugio. La situazione però muta in base alla tipologia e alla zona in cui è insediato.