Ultimo aggiornamento 17 Ottobre 2025 @ 16:09

17 Ott 2025 | Scuola 2025

Scuola superiore 2025

È complesso decidere tra liceo, istituto tecnico e professionale. Servono dati concreti e orientamento mirato verso il mondo del lavoro

Inizia tutto da qui, da quei quattordici anni appena compiuti, con un orizzonte più vasto delle mura scolastiche e le prime domande sulla vita “vera” che attende fuori. Eppure, in Italia, scegliere la scuola superiore sembra più un tuffo nel buio che un percorso strategico verso il mondo del lavoro.
Cosa dovrebbe portare a decidere tra liceo, istituto tecnico e scuola professionale? È la passione del ragazzo? L’esperienza di mamma e papà? O dovremmo parlare di dati concreti, prospettive occupazionali, fabbisogni del mercato? Vediamo.
In Italia, il 50% degli studenti sceglie ancora il liceo. Un dato sorprendente, se si pensa che soltanto un terzo di loro troverà effettivamente un lavoro che rispecchi il titolo accademico. È noto, infatti, che le aziende italiane —e non solo — cercano figure tecniche, con competenze concrete, spesso acquisite nei percorsi professionalizzanti.
Ma nonostante il trend, l’istituto tecnico e professionale continua a portarsi dietro l’etichetta di “scuola di serie B”.
Eppure, i dati ci dicono altro.
Secondo un recente rapporto Unioncamere, nel 2023 ben il 61% delle figure professionali più richieste appartiene ad aree che possono essere coperte da diplomati tecnici e professionali.
Parliamo di profili legati all’ingegneria, alla meccanica, all’elettronica, ma anche alla ristorazione e al turismo, settori vitali per l’economia italiana.
Tuttavia, solo il 20% dei genitori sembra percepire l’importanza strategica di questi percorsi, e ciò si riflette sulle scelte dei figli.
Il liceo è spesso la scelta “di default” per molti. Certo, questo percorso apre le porte dell’università, ma questa non è una garanzia di occupazione. Solo il 55% dei laureati italiani trova lavoro entro tre anni dal titolo, e per molti di loro si tratta di posizioni lontane dal proprio ambito di studi. L’università resta u n’aspirazione fondamentale, certo, ma forse dovremmo riflettere su quanto possa diventare un rischio quando non supportata da una scelta chiara e consapevole già dalla scuola superiore.
Basti pensare che tra i disoccupati laureati, il 33% proviene da facoltà umanistiche e artistiche.
Un dato che apre interrogativi sul rapporto tra le scelte formative e il mercato del lavoro: stiamo formando menti critiche, appassionate di letteratura e filosofia, o stiamo creando un esercito di “intellettuali precari”?
La verità sta nel mezzo, ma il liceo non può essere una scelta fatta “per fare contenti i genitori” o per “allungare il tempo della scelta” fino alla maggiore età.
In Italia, l’orientamento scolastico spesso arriva troppo tardi o con informazioni di poco impatto.
Gli incontri tra scuola e aziende sono ancora sporadici, e manca una vera rete tra istituzioni scolastiche e il mondo produttivo. In paesi come la Germania o la Svizzera, il sistema duale permette agli studenti di alternare studio e lavoro già dai 15-16 anni, rendendo la scuola una palestra concreta per il futuro.
Sarebbe così difficile immaginare un sistema simile anche in Italia? Abbiamo aziende che cercano competenze e scuole che le formano, ma manca una visione integrata, un dialogo continuo. L’orientamento diventa così una pratica spesso superficiale, e si perde l’opportunità di fornire ai ragazzi le informazioni giuste per decidere.
Non basta dire “scegli il liceo, poi vedremo”. Bisogna poter dire “scegli il tecnico, e avrai il 75% di probabilità di trovare lavoro nel settore per cui hai studiato entro un anno dal diploma”.
In un mondo dove il mercato del lavoro cambia alla velocità della luce, il sistema educativo deve adeguarsi e non lasciare indietro chi si affaccia per la prima volta a questo panorama complesso. Scegliere la scuola superiore non è solo un momento di passaggio tra infanzia e adolescenza, è un investimento di capitale umano che il Paese non può permettersi di sprecare.
Alla fine, la domanda resta: vogliamo un’Italia di competenti o di “adattabili a tutto”?

Potrebbe interessarti anche

LIUC è un passaporto sicuro per il mondo del lavoro

LIUC è un passaporto sicuro per il mondo del lavoro

Esperienze all’estero per ogni studente, corsi innovativi, career service, laboratori, stage. L’ateneo raccontato dai suoi laureati “LIUC mi ha consentito una crescita personale e professionale. Il 2° anno della Magistrale sono andato a Parigi alla IESEG e ho iniziato...

La moda dell’800 vive nelle statue  di Milano

La moda dell’800 vive nelle statue di Milano

I cimiteri conservano testimonianze preziose del passato. Visitarli aiuta a conoscere un popolo, non è un caso se il luogo più visitato di Milano sia il cimitero Monumentale. Lì si mescolano aspetti artistici, antropologici e sociologici. Lì si colgono i valori della...

Marmi Esc, riflettere sulla transitorietà

Marmi Esc, riflettere sulla transitorietà

Il progetto si intitola Esc, il sito che lo illustra è www.eschatology.it. Alla fiera dell’arte funeraria TANEXPO 2021 è stato presentato il frutto del lavoro del designer Emanuel Gargano, legato a marmi pregiati, abilità nel lavorarli e una filosofia che va oltre la...

L’urna ha la forma del casco del Dottore

L’urna ha la forma del casco del Dottore

Ceneri sparate in cielo, bare con i colori della squadra del cuore Si potrebbe pensare che il Covid abbia restituito sobrietà, portandoci a cogliere l’essenziale sia nella vita quotidiana sia nel momento di passaggio al riposo eterno, ma a quanto pare non è così. Le...

Il bronzo resiste Meno angeli e più alberi della vita

Il bronzo resiste Meno angeli e più alberi della vita

Per le inumazioni anche erba sintetica, sassi e corteccia Mentre all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, a causa della pandemia hanno preso piede i riti funebri in live streaming su piattaforme e social (gli americani sono passati dal 20 a oltre l’80 per cento di...

I costi dell’istruzione in Italia

I costi dell’istruzione in Italia

Tra libri e trasporto, le spese scolastiche sono un percorso a ostacoli per le famiglie L’ inizio dell’anno scolastico in Italia rappresenta per molte famiglie non solo un momento di ritorno alla routine, ma anche un salasso economico. L’istruzione, che dovrebbe...

Soft skills, il grande assente nella formazione

Soft skills, il grande assente nella formazione

In un mondo del lavoro sempre più competitivo, le soft skills —come comunicazione, lavoro di squadra e problem-solving —sono fondamentali. Tuttavia, in Italia, il sistema formativo fatica a integrarle. Le scuole e le università si concentrano sulle conoscenze...

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.

Nessun risultato

La pagina richiesta non è stata trovata. Affina la tua ricerca, o utilizza la barra di navigazione qui sopra per trovare il post.