Ecco alcuni dati rilevati dagli organismi indipendenti Prometeia, Siteb e Meps sugli aumenti dei materiali utilizzati in edilizia da novembre a maggio.
Polipropilene +120,3%, pvc +71,7%, polistirene +111,1%, rame +47,4%, petrolio +57,9%, bitume +21,9% (indagine Ance), cemento +10,0%, legname di conifere +39,5% gas naturale +94,8%, energia elettrica +43,4%. Insomma, sono dati impressionanti. Chiaramente alti e bassi dei prezzi delle materie prime sono fisiologici e storici. Il problema? Quando tutti si alzano assieme in un solo momento e con aumenti di questo tipo. Come sta avvenendo ora.
Il problema, più volte segnalato da Ance è che in questo modo le imprese sono esposte a costi non prevedibili né programmabili che vanno ben oltre ogni ipotizzabile alea contrattuale. E, quindi, Ance, ma anche altre associazioni di categoria, stanno chiedendo un provvedimento legislativo per mantenere certe cifre su ambiti quantomeno “tollerabili” senza il rischio di far saltare il banco.