La scienza dell’educazione che diventa l’arte dell’educazione
I principi educativi della scuola Steiner di Varese, che è socia della Federazione delle Scuole Steiner-Waldorf in Italia e che prende il nome dal proprio fondatore Rudolf Steiner, derivano dall’attenta osservazione delle fasi evolutive dell’essere umano. L’azione dell’insegnante è volta ad educare nello stesso tempo il pensiero, il sentimento e la volontà dell’uomo in divenire. Grande cura e attenzione sono rivolte da un lato a doti e qualità di ogni singolo bambino, dall’altro alla socialità.
La scuola è rivolta a tutti senza distinzioni, in un percorso educativo che inizia all’asilo e continua fino alla terza media. E’ indirizzata a coloro che desiderano per i propri figli una preparazione alla vita che sia all’altezza dei compiti attuali e futuri dell’umanità. Si ispira alle fonti e ai valori del cristianesimo. La dimensione religiosa (non confessionale) compenetra la vita quotidiana, cercando di suscitare nei bambini senso di ammirazione e meraviglia per il mondo e la vita.
La pedagogia steineriana distingue tre grandi periodi di crescita che portano al conseguimento della maturità psico-fisica. Questi periodi durano all’incirca sette anni ciascuno: il primo settennio (0-7) è il periodo della prima infanzia (asilo). Il secondo settennio (7-14) quello della seconda infanzia e della pubertà (scuola elementare e media), il terzo settennio è quello dell’adolescenza (14-21).
Il giardino di infanzia
Nel primo settennio domina l’impulso all’imitazione. Non solo le azioni visibili ma anche i sentimenti e i pensieri delle persone che il bambino ha intorno a sé vengono assorbiti attraverso l’imitazione. Compito dell’educatore è proteggere il bambino dagli stimoli eccesivi provenienti dal mondo esterno promuovendo un sano sviluppo dei sensi. In asilo non ci si rivolge alla sfera cognitiva, ma si cerca di vivere in un mondo ricco di immaginazione. I giocattoli sono fatti con materiali naturali, semplici e non definiti per impegnare le forze di fantasia. Canti, fiabe e girotondi, attività quali preparazione del pane, pittura, euritmia appresa attraverso l’imitazione e in un’atmosfera di calore educano il bambino ad una gioiosa laboriosità.
L’età scolare
Nel secondo settennio la figura centrale dell’insegnante si pone come finestra verso il mondo e come guida amata e autorevole che aiuta il bambino a coltivare il buono, il bello e il vero. L’elemento artistico è un efficace strumento educativo. Pittura, modellaggio, euritmia, recitazione, canto, musica, lavoro manuale accompagnano l’alunno per l’intero anno scolastico. Lo studio delle lingue straniere fin dalle prime classi affianca le materie scolastiche quali italiano, matematica, storia, geografia e scienze. L’insegnamento “ad epoche”, per un periodo di circa quattro settimane per le materie principali, consente agli allievi di concentrarsi intensamente su una disciplina favorendone l’apprendimento. Il piano di studio mette al centro le fasi di sviluppo del bambino affinché si dia la cosa giusta al momento giusto. Per il bambino tra i 7 e i 14 anni è essenziale avere una figura di riferimento costante, pertanto il maestro conduce gli alunni dalla prima elementare alla terza media ovviamente coadiuvato da tutti gli altri insegnanti di materia.