Molti gli indecisi, pochi i fortunati che hanno le idee chiare sul loro futuro con un percorso già definito da intraprendere.
“Cosa fare dopo il diploma”: sembra la tipica traccia da tema scolastico, in realtà è il dilemma che tutti i ragazzi si trovano a dover affrontare ben prima di sostenere l’esame di maturità.
Ai pochi fortunati che hanno già le idee chiare sul loro futuro con una strada ben definita da percorrere, si contrappone la schiera degli indecisi. Ma del resto, a diciotto anni è normale esserlo e la scelta è di quelle importanti. È meglio iscriversi all’università o frequentare un corso professionale? Conviene entrare subito nel mondo del lavoro o prendersi un po’ di tempo in più per pensare? L’S.O.S. è lanciato. Qualche piccolo suggerimento pronto per voi ragazzi. La scelta è solo vostra: cercate di prendere una strada che risulti adeguata ai vostri obiettivi e alle vostre aspirazioni, senza tenere eccessivamente conto dei consigli ma soprattutto dei desideri di chi vi sta vicino. La conoscenza delle proprie esigenze e attitudini è il punto di partenza per ogni scelta importante.
Anche quella legata al percorso formativo richiede di tener ben presenti le vostre caratteristiche personali. Innanzitutto pregi e difetti, dato che ogni professione richiede un profilo di personalità diverso. Per esempio, l’empatia è una qualità fondamentale per uno psicologo, ma non per un programmatore informatico. Chiedetevi cosa vi piace fare nel tempo libero e quali sono i vostri interessi. Non iscrivetevi ad ingegneria se odiate la matematica. Chiedetevi infine, cosa conta per voi dal punto di vista professionale. Ad esempio: desiderate un lavoro che vi permetta di essere utili agli altri? Oppure uno che vi consenta di esprimere la vostra creatività? Oppure, conta soprattutto un buono stipendio o una professione meno retribuita ma che vi offra delle buone chance di carriera?