Rapporto Greenitaly 2020: la Lombardia è la Regione con più aziende che hanno effettuato eco-investimenti, 78mila in cinque anni, cioè il 18% del dato nazionale
1966 quando l’economista Kenneth Ewert Boulding scrisse la prima formula dell’economia circolare, contrapponendo due modelli: l’economia “del cowboy”, cioè quella aperta e lineare (“il cowboy è il simbolo delle pianure sterminate, del comportamento instancabile, romantico, violento e di rapina che è caratteristico delle società aperte”) e quella “dell’astronauta”, secondo la quale la Terra è considerata una specie di nave spaziale, nella quale la disponibilità di qualsiasi cosa ha un limite, per cui “bisogna comportarsi come in un sistema ecologico chiuso capace di rigenerare continuamente i materiali, usando soltanto un apporto esterno di energia”.
Dopo 45 anni il mondo è in piena corsa alla conversione da un modello all’altro, che è fondato su tre classi di azioni: alta resa delle materie prime, riciclare i materiali e rimettere in circolazione il materiale riciclato sotto forma di nuovi prodotti. L’Italia, che ha una storica cultura del riciclo a causa della scarsità di risorse nel sottosuolo, primeggia fra i Paesi europei: il suo indice di produttività è di 3,3 euro di Pil per ogni chilo di materia impiegata, quasi il doppio della media europea e il consumo di materia pro capite è il più basso d’Europa, 8,1 tonnellate all’anno.
Il nostro Paese eccelle nella raccolta e il riutilizzo dei rifiuti: secondo il rapporto Ispra 2020, la percentuale complessiva di riciclo è del 68 per cento, un primato dieci punti sopra la media nel Continente, mentre il tasso di utilizzo circolare è oltre sette punti sopra, al 19,3 per cento. È un punto di partenza incoraggiante, rispetto agli obiettivi indicati dalle norme europee: il dimezzamento dello smaltimento nei prossimi 15 anni, per raggiungere il 60 per cento di riciclo nel 2030 e il 65 per cento nel 2035.
Uno studio della Fondazione Symbola indica che attualmente la filiera del riciclo vale oltre 70 miliardi di euro di fatturato, con un valore aggiunto di 14,2 miliardi e 213mila posti di lavoro; il risparmio annuo generato è equivalente a 23 milioni di tonnellate di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di Co2.
L’Italia ha il primato in Europa e la Lombardia ha il primato italiano: secondo il rapporto Greenitaly 2020, è infatti la Regione con più aziende che hanno effettuato eco-investimenti, 78mila negli ultimi cinque anni, circa il 18 per cento del totale nazionale.
E a livello di province la prima è Milano con 31mila imprese, davanti a Roma, Napoli e Torino, mentre nelle prime venti si trovano Brescia, con circa 10mila imprese, Bergamo a quota 8.095 unità, Monza e Brianza e Varese con oltre 5.800 imprese.